La Battaglia di Los Angeles

Quella che va nota come Battaglia di Los Angeles, fu un incidente che avvenne quando il Giappone aveva da poco attaccato le basi americane alle Hawaii e nelle Filippine. Lo stato di ansia per la possibilità che il nemico potesse arrivare a colpire il territorio degli Stati Uniti era palpabile.
i Signori della Guerra giapponesi avevano attaccato la Cina e meno di un anno dopo la Germania di Hitler invase la Polonia. Ce n’era a sufficienza per costruire nell’immaginario collettivo la figura dello straniero cattivo pronto ad attaccare il continente americano. La psicosi dell’invasione, quindi, si diffuse e fu più tangibile sulla costa occidentale, più vicina al Giappone.
Durante la Seconda Guerra Mondiale il territorio nordamericano non fu teatro di combattimenti, se si fa eccezione per la Campagna delle Aleutine, l’arcipelago che si protende dall’Alaska verso la penisola della Kamciatka, e pochissime sporadiche ed isolate missioni compiute dalla marina Imperiale Nipponica. Tuttavia, l’enorme impressione suscitata dall’improvviso attacco alle Hawaii del 7 dicembre 1941, fece nascere la psicosi di un’imminente azione delle forze aeree giapponesi contro le metropoli della California.
In questo contesto si deve inserire uno dei più incredibili episodi della Seconda Guerra Mondiale, la cosiddetta Battaglia di Los Angeles o Great Los Angeles Air Raid, scatenata nel cielo della città nelle primissime ore del 25 febbraio 1942, quando il personale di almeno due stazioni radar credette di aver avvistato aerei giapponesi.
Solo due giorni prima, il 23, il sommergibile nipponico I-17 era emerso ed aveva sparato 16 colpi di cannone in direzione di un impianto petrolifero 15-20 km a ovest di Santa Barbara. Il 24 febbraio, alle 19.18, si era sentito il suono delle sirene dell’allarme aereo. Il giorno 25, alle 2.15 (in piena notte), le stazioni radar agganciarono un numero imprecisato di tracce (si disse da una a cinque) in avvicinamento dal mare. Le batterie contraeree del 65th Coast Artillery (Anti-Aircraft) Regiment di Inglewood e del 205th Rgt. di Santa Monica (37th Coast Artillery Brigade), la più importante delle quali era a Ft. MacArthur, entrarono in azione, sparando alla cieca 1.430 colpi da 76 mm, dirigendo il fuoco sui punti dove i fasci dei proiettori convergevano, probabilmente mentre inseguivano i traccianti sparati dalle loro stesse batterie (come lasciano supporre le fotografie scattate dai reporters).
Il “The Times” scrisse il giorno dopo: “Alle 5 la polizia ha riferito che un aeroplano è stato abbattuto presso la 185th Street e la Vermont Avenue. I particolari non sono disponibili…”. In questo presunto “attacco aereo” morirono cinque civili: tre (uno dei quali era un agente di polizia) in incidenti d’auto e due di attacco cardiaco, mentre del presunto aereo abbattuto non si è trovato alcun riscontro; due persone furono ferite da schegge dei proiettili esplosi. Eppure, dove i fasci dei proiettori si intersecavano, ci fu chi si disse certo di aver visto qualcosa. Inoltre, la stampa quotidiana scrisse che in aria vi era un aeroplano, descritto come “un piccolo aereo” senza indicazioni sulla sua appartenenza ad un ente privato o militare che poi sarebbe precipitato. Questi aspetti, però, non hanno trovato alcun riscontro.
La reale causa scatenante della Battaglia di Los Angeles rimane ancora oggi sconosciuta. I giapponesi negano che i loro aeroplani abbiano mai volato su Los Angeles ma neppure le registrazioni ufficiali americane dell’epoca sono illuminanti. Alcuni residenti dichiararono in seguito di aver visto luci di aeroplani ma le autorità militari hanno attribuito tutto ciò alla psicosi del momento e ad un pallone meteorologico illuminato dai fari.
Certo è che dall’aria non fu sganciata alcuna bomba e non fu sparato nessun colpo.
L’USAF, nel dopoguerra, incluse anche quest’episodio tra quelli da indagare e in un’analisi del 1983 stabilì che alle 3 del mattino da una postazione della Missouri National Guard a difesa dello stabilimento Douglas di Santa Monica, fu lanciato un piccolo pallone meteorologico per misurare la velocità del vento (era il secondo, perché ne era già stato rilasciato uno poco meno di due ore prima). Questi palloni furono avvistati e la Coastal Artillery aprì il fuoco in direzione di essi. Quando il col. Roy Watson, comandante del 203rd Regiment, ordinò il cessate il fuoco, i comandanti delle singole postazioni non ne tennero conto e i cannoni continuarono a sparare.