I caccia a elica “felini” della Grumman

Le industrie e le forze armate del mondo non hanno lo stesso atteggiamento nei riguardi dell’onomastica e dpropri aeroplani: per la Gran Bretagna il nome proprio è la principale forma di identificazione e anche negli Stati Uniti, dove la sigla alfanumerica è prevalente, il nome riveste un’innegabile importanza; altri, come, Francia, Giappone, Italia hanno sempre prestato pochissima attenzione a questo aspetto. Al di là di queste considerazioni, il nome è importante per memorizzare (ma anche promuovere) un prodotto, come dimostra la scelta dei “Cats” (letteralmente gatti, ma anche felini in generale) della Grumman.

I progetti Grumman con questi nomi apparvero a partire dalla prima generazione di caccia monoplani, in risposta ad un concorso bandito il 15 novembre 1935 dall’US Navy per un aereo imbarcato che fosse in grado di rivaleggiare con i più moderni tipi basati a terra.

Tutto cominciò nel luglio 1937 con un G.18 come XF4F-2, monoplano con un motore R-1830-66 Twin Wasp da 1.050 HP. Il risultato fu mediocre ma i concorrenti non erano molto meglio… Il confronto, però, fu vinto dal Brewster F2A Buffalo.

Il costruttore, peraltrò, non sospese lo sviluppo e arrivò, attraverso vari progetti e prototipi, al definitivo G-36 o F4F-3 Wildcat, pronto al volo nel febbraio 1940. E questa volta ebbe successo, rafforzando la già considerevole fiducia della quale godeva nel mondo della Naval Aviation. Era nato così il primo rappresentante della famiglia dei “Gatti”.

La direzione commerciale della Grumman, infatti, impose all’F4F il nome Wildcat, gatto selvatico, ma quando si parla di tradizioni linguistiche e nomi di animali, raramente le cose sono semplici. In Europa non vi sono dubbi su cosa sia un gatto selvatico e il nome fu certamente compreso in questo senso dall’Aéronavale francese che ordinò il G-36A, la cui consegna fu impossibile poiché quando il primo fu pronto la Francia era già stata invasa. Gli aerei furono girati alla Gran Bretagna che, inizialmente, li chiamò Martlet, balestruccio, nome certamente più adatto, visto che si tratta di una rondine che ama gli ambienti umidi. Tuttavia, negli Stati Uniti non esistono gatti selvatici e, d’altra parte, “cat” non significa solo “gatto” ma anche “felino, felide” mentre “wild” in certi casi è sinonimo di “feroce”.

F4F Wildcat (Martlet)

Dal punto di vista aeronautico la prima versione di serie F4F-3 aveva un motore R-1830-76 da 1.200 HP e i seguenti dati dimensionali e di massa: apertura alare 11,58 m; lunghezza 8,76 m; altezza 2,81 m; superficie alare 24,15 m2; peso a vuoto 2.423 kg, totale 3.176 kg, massimo al decollo 3.698 kg. Le prestazioni principali erano le seguenti: velocità massima 531 km/h a 6.430 m; autonomia 1.360 km. L’armamento era costituito da quattro mitragliatrici da 12,7 mm e due bombe da 45 kg.

 

F6F Hellcat (Gannet)

Dopo il robusto ma non propriamente entusiasmante F4F, la direzione commerciale Grumman, per quello che si sarebbe rivelato uno dei migliori aerei da caccia del secondo conflitto mondiale, volle un nome che facesse presa sulla fantasia popolare. La circolare con i nomi suggeriti dal Bureau of Aeronautics era già decaduta (senza mai essere entrata realmente in vigore) ed una vera “tradizione felina” non si era ancora affermata. Infatti il nome Hellcat scelto dalla direzione commerciale Grumman, nonostante la desinenza “cat”, non ha a che vedere con i gatti e quello che letteralmente si sarebbe portati a tradurre come “gatto infernale” nel lessico popolare americano significa strega, nel senso di donna bisbetica. Esiste anche un personaggio femminile di fumetti di nome Hellcat, ma la sua creazione è successiva a quella dell’aeroplano. Per la Fleet Air Arm inglese, invece, si sarebbe dovuto chiamare Gannet, sula (un uccello marino).

Dal punto di vista aeronautico l’F6F-3 aveva un motore R-2800-10 da 2.000 HP e i seguenti dati dimensionali e di massa: apertura alare 13,05 m; lunghezza 10,24 m; altezza 3,99 m; superficie alare 31,03 m2; a vuoto 4.132 kg, totale 5.648 kg, massimo al decollo 7.301 kg. Le prestazioni principali erano le seguenti: velocità massima 603 km/h a 5.270 m; autonomia 1.754 km. L’armamento era costituito da sei mitragliatrici da 12,7 mm .

 

F7F Tigercat

Per il caccia pesante F7F, che a differenza degli altri tipi era un bimotore, fu proposto inizialmente il nome Tomcat (che sarebbe stato poi “recuperato” per il bireattore F-14 del 1970). Questoi appellativo fu scartato (forse perché non sembrava sufficientemente aggressivo) e allora fu proposto e accettato Tigercat. Letteralmente il Tigercat è il gattopardo, quello che conosciamo anche come serval o servalo, ma negli stati più meridionali degli USA tigercat è anche il gatto tigrino, conosciuto, più a sud, come tigrillo e oncilla. In realtà, se non vi è dubbio sul fatto che tigercat sia normalmente e correttamente tradotto in gattopardo, le intenzioni della Grumman erano differenti: quest’aereo era destinato ad operare nell’area del Pacifico dove ad essere chiamato tigercat è il quoll tigre o dasiuro dalla coda macchiata (o maculato), animale che talvolta in qualche documentario è tradotto affrettatamente in “gatta-tigre”. Per riassumere, nessuno può negare che a dare il nome all’F7F sia il gattopardo ma è più che probabile il doppio significato che abbraccia anche il quoll australiano.

Dal punto di vista aeronautico l’F7F-3N aveva due motori R-2800-34W da 2.100 HP e i seguenti dati dimensionali e di massa: apertura alare 15,70 m; lunghezza 14,27 m; altezza 5,05 m; superficie alare 42,27 m2; peso a vuoto 7.380 kg, totale 9.742 kg, massimo al decollo 11.724 kg. Le prestazioni principali erano le seguenti: velocità massima 681 km/h a 6.675 m; autonomia 2.570 km. L’armamento era costituito da quattro cannoni da 20 mm, quattro mitragliatrici da 12,7 mm e 900 kg di bombe.

 

F8F Bearcat

L’F8F nacque soprattutto per potersi misurare con i caccia giapponesi e per questo confermava l’interesse della Grumman per la fauna dell’area del Pacifico. Molti pensano, sbrigativamente, che questo gatto-orso sia il procione, ma non è così. Lasciando da parte l’improbabile traduzione letterale dal cinese per cui il gatto-orso è in realtà una varietà di panda, la spiegazione corretta di bearcat è binturong o gatto orsino, un altro piccolo animale dall’aspetto aggressivo del continente oceanico.

Dal punto di vista aeronautico l’F8F-1 aveva un motore R-2800-34W da 2.100 HP e i seguenti dati dimensionali e di massa: apertura alare 10,82 m; lunghezza 8,43 m; altezza 4,16 m; superficie alare 22,67 m2; peso a vuoto 3.322 kg, totale 4.387 kg, massimo al decollo 5.779 kg. Le prestazioni principali erano le seguenti: velocità massima 680 km/h a 4.570 m; autonomia 2.279 km. L’armamento era costituito da quattro mitragliatrici da 12,7 mm, due bombe da 450 kg e quattro razzi da 127 mm.

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