GLI HONCHO PILOTS
Di Alberto Sgarlato

Giugno 1950: l’esercito della Corea del Nord attraversa il 38* parallelo, che segna il confine tra le Coree, e irrompe al Sud. Gli avversari sono le forze armate di mezzo mondo, inviate sotto l’egida dell’ONU. Un’ offensiva non facile, per cui il premier Kim Il Sung aveva chiesto aiuto a Mao Tse Tung con la sua potente Armata di Liberazione del Popolo, ma contemporaneamente anche a Stalin nel senso di un intervento aereo diretto, che il dittatore sovietico non aveva fornito formalmente per paura di una risposta aerea massiccia americana sul territorio sovietico.
Stalin in realtà non si sottrasse affatto alla richiesta nordcoreana iniziando con l’ inviare un centinaio di nuovi caccia
MiG-15 con i relativi piloti.
Il primo reparto russo a intervenire fu la 324a divisione aerea
, al comando nientemeno del Col.Ivan Kozhedub, l’Asso degli Assi sovietico nella 2a GM , con 62 aerei tedeschi abbattuti, tuttavia col divieto di non partecipare ai combattimenti data la sua notorietà. Ci si sforzo’ anche di nascondere la presenza russa facendo vestire ai piloti divise nordcoreane e, come sappiamo, facendo volare gli aerei con insegne nordcoreane. Negli stessi giorni dei primi scontri tra jet russi e americani, entrarono in azione anche sei reggimenti di MiG-15 cinesi dando il via alla vera e propria guerra aerea nei cieli coreani.
I piloti americani pero’ notarono presto che tra i piloti nemici ce n’erano alcuni molto più abili e aggressivi di altri, e li definirono nei loro briefing “ Honchos”, usando un termine giapponese che significava “ capo “.
Gli honchos dovevano mostrare appieno questa loro diversità, abbattendo parecchi caccia americani e tre Superfortezze B-29. In realta’ erano piloti sovietici che entrarono a far parte della neo costituita International Communist Volunteer Air Force, una compagine temibile al comando del generale russo Georgi Lobov, con un personale complessivo, tra piloti, meccanici, addetti alla contraerea e ai radar , di 70.000 uomini.
Sappiamo ora che questa forza aerea comprendeva 12 divisioni aeree con circa 1.400 velivoli , ai quali vanno sommati quelli di Cina e Nord Corea. Se si considera l’elevato numero -circa 25- di piloti russi Assi, cioè con abbattimenti che andavano dai 14 ai 23 aerei, si capisce come le stime di aerei americani abbattuti siano tutte da rivedere : 258 secondo le fonti russe, numero probabilmente esagerato, ma soli 121 caccia e 18 bombardieri secondo fonti americane, sicuramente scarso!
La guerra aerea in Corea fu quindi una guerra aerea ad alta intensità e di vaste dimensioni, e soprattutto uno scontro diretto tra piloti russi e americani, in cui si puo’ onestamente parlare di parità in termini di abilità e coraggio.

