Fw 190 a stelle e strisce

Dal punto di vista operativo e di conseguenza anche da quello bibliografico, il Focke-Wulf Fw 190 Würger (averla, un uccellino particolarmente combattivo) non ha raggiunto la fama avuta dal Messerschmitt Bf 109, divenuto il simbolo stesso della caccia nella Luftwaffe. Si trattava, invece, di un aeroplano molto interessante, dalle prestazioni elevate e di concezione particolarmente avanzata.
Oltre alla Germania, ne fecero impiego operativo, in alcuni casi estremamente limitato, anche le forze armate di Cecoslovacchia, Francia, Spagna, Turchia, Ungheria e Unione Sovietica.
Forze aeree di altri stati ebbero modo di valutare il Focke-Wulf Fw 190 per presentazioni da parte del costruttore, perchè ne avevano acquistato degli esemplari o ne erano venuti in possesso sotto forma di prede di guerra: Giappone, Gran Bretagna, Italia, Iugoslavia, Polonia, Romania, Stati Uniti e Svezia.
Vogliamo soffermarci sugli Stati Uniti, poiché i loro esemplari di Fw 190, anche per evidenti ragioni di propaganda, furono ampiamente pubblicizzati; tra l’altro, ne furono impressionati anche gli ambienti industriali e, in particolare, il Grumman F8F Bearcat nacque da un progetto che derivava, almeno per alcuni aspetti, da questa impressione.
I primi Fw 190 furono ottenuti dalle forze armate americane in zona d’operazioni e poterono svolgere le prime valutazioni in Africa Settentrionale. Era stato istituito un Fighter Training Center a Costantina, in Algeria, affidato all’85th Fighter Squadron (Flying Skulls), inquadrato nel 79 th Fighter Group della 12th Air Force e quest’unità ebbe modo di provare in volo e confrontare con i caccia americani tre Fw 190. La famiglia dei Focke-Wulf Fw 190 ed Fw 190D/Ta 152 si componeva di due gruppi di versioni/sottoversioni che gli aviatori tedeschi raggruppavano in “kurze Nase” e “lange Nase” (muso corto e muso lungo) ma per arrivare alle differenze di denominazione degli esemplari in oggetto vi erano non poche difficoltà, anche perché, per anni, le fonti ufficiali non prestavano attenzione a questi aspetti e, per farla breve, era estremamente difficile distinguere un Fw 190A da un Fw 190F o Fw 190G…
Questi aerei, peraltro, non erano stati effettivamente catturati in Africa bensì nel luglio 1943 dalle truppe americane sbarcate in Sicilia, mentre si trovavano su un treno merci. Si parlò di un A-4 ed un A-4/Trop ma sembra di poter arrivare alla conclusione che si trattasse di tre macchine: il Werk-Nummer (numero di costruzione) 16057, variamente identificato come A-5/U3, A-5/Trop, G-2 o G-3; il W-Nr 181550 (senza ulteriori dettagli); un terzo esemplare, possibile A-4, non associabile con certezza ad altre informazioni; tutti questi aerei erano appartenuti al II. Gruppe o al III. Gruppe dello SKG 10 (Schnellkampfgeschwader 10), ed erano schierati sul sistema aeroportuale di Gerbini, nella piana di Catania. Gli aerei furono trasferiti via mare in Africa Settentrionale, dove ricevettero le insegne americane e poterono essere impiegati anche in finti combattimenti per perfezionare l’addestramento dei piloti da caccia. Uno di questi aerei (che in almeno una foto ufficiale è citato come Fw 190A-5 W-Nr 6005 ma potrebbe essere lo stesso 160057)) fu certamente trasferito negli Stati Uniti per un’analisi più approfondita; preso in carico dalla Technical Air Intelligence Unit, ricevette l’immatricolazione FE-116 (Foreign Equipment 116) sulla NAS Anacostia e poi fu spostato sulla NAS Patuxent River.
Con il proseguire delle operazioni, in particolare dopo lo sbarco in Normandia, furono catturati ulteriori esemplari, ma il maggior interesse era ormai rivolto alle versioni più avanzate, con motore Jumo 213.
Tra gli aerei di questa configurazione catturati (anche da truppe inglesi e successivamente forniti all’alleato), gli americani scelsero di portare in patria quattro Fw 190D; tra essi vi erano un FE-118, che era il Fw 190D-13/R13 W-Nr 836017, un FE-119, Fw 190D-9 W-Nr 210016, un FE-120, l’Fw 190D-9 W-Nr 601088, ed un FE-121, l’Fw 190D-9 W-Nr 401392.
Dagli inglesi, che lo avevano rinvenuto a Tirstrup, in Danimarca, le USAAF ricevettero uno dei pochi Ta 152H-0 operativi nell’aprile 1945, del quale non è stato individuato con certezza il Werknummer, ma si sa che era uscito di fabbrica a Sorau nel 1945; fu trasferito via mare negli Stati Uniti, ove gli fu assegnato il codice FE-112. Non risulta, invece, che sia mai arrivato in America il Ta 152H-1, W-Nr 150167, del quale l’US Army si impadronì presso lo stablimento di Erfurt delle Mitteldeutsche Metallwerke.
Questi esemplari, peraltro, non ricevettero le vistose colorazioni che erano state applicate ai “musi corti” e perciò, ai fini di questa descrizione, risulterebbero meno interessanti.





