Le squadre Emercom per il recupero degli astronauti

La Russia, da quando hanno avuto inizio le operazioni belliche lungo i suoi confini occidentali, ha dedicato scarsa attenzione alle attività spaziali anche se, fino a quando l’Occidente non ha applicato una politica di sanzioni, vi sono stati ancora contatti tra astronauti dei paesi occidentali e “cosmonauti” della Federazione Russa.
Spesso ci si dimentica che gli Space Shuttle della NASA e quelli della sua controparte moscovita hanno avuto una vita relativamente breve e, anzi, le Buran sovietiche non sono neppure arrivate allo stadio operativo. Quindi, l’attività di traghetto dalla ISS (International Space Station) alla terra e viceversa si è svolta mediante capsule spaziali parzialmente pilotabili russe, le Energia (Korolev) Soyuz (unione) nelle versioni TMA-M ed MS. Questi veicoli spaziali sono stati impiegati a lungo dalla RKA russa, dall’ESA e dalla NASA.
Le capsule Soyuz abitualmente rientravano nel territorio del Kazakistan, non lontano dal Kosmodrom Baikonur, presso la località di Tyuratam, circa 200 km a est del lago Aral. Si tratta di lande desolate dove in passato è accaduto che il recupero dei cosmonauti rientrati sulla terra avesse richiesto più tempo del previsto. In Russia l’Emercom, cioè il ministero delle situazioni d’emergenza (Ministerstvo po delam grazhdanskoy oborony – anche se la denominazione completa è più lunga), in pratica l’equivalente della nostra Protezione Civile, in collaborazione con il ministero della difesa e con la Guardia Nazionale, ha predisposto uno specifico dispositivo d’intervento.
Questo avviene, ovviamente, con l’impiego di elicotteri ed aeroplani ad ala fissa, solitamente dei tipi Mil Mi-8MTV (Hip-H) e Antonov An-26 (Curl), aeromobili largamente impiegati per compiti militari, istituzionali e civili.
Le immagini che corredano questa pagina si riferiscono ad un’esercitazione, svolta negli anni scorsi a est degli Urali, nell’area di Chelyabinsk, con il coinvolgimento dell’Unità di soccorso aeromobile statale centrale che ha il proprio comando a Mosca-Zhukovsky, ed ha visto in azione circa 100 addetti, portati sul luogo del recupero con un aereo da trasporto tattico Antonov An-26 (Curl) ed un elicottero medio Mi-8MTV (Hip-H), più una colonna mobile a terra con almeno cinque veicoli anfibi.
Dal 2012 la funzione di trasporto di materiale ed equipaggi da e per la stazione spaziale internazionale è avvenuta anche mediante le capsule Space X che dall’agosto 2022, a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, sono state impiegate stabilmente in questo compito.


