ANCHE GLI STATI UNITI ENTRARONO IN GUERRA CON UN BIPLANO
di Nico Sgarlato

Benché quest’aspetto sia raramente ricordato, gli Stati Uniti entrarono in guerra avendo in linea un caccia biplano, il Grumman F3F dell’US Navy.
Quest’aereo si rifaceva ad una famiglia di caccia imbarcati che vide la Grumman crearsi una buona reputazione nella fornitura di aerei navali, caratterizzati da una proverbiale robustezza (tanto che la casa costruttrice era scherzosamente soprannominate “Premiate Fonderie Grumman”).
A contendersi il mercato di questo genere di macchine negli anni Venti erano soprattutto la Boeing e la Curtiss ma all’inizio degli anni Trenta entrò in campo la Grumman, inizialmente controllata dalla Loening Aircraft. La Grumman deteneva il brevetto di un tipo di carrello retrattile che rientrava, mediante cinematismi dal progetto particolare, con movimento verso l’interno e verso l’alto, in due recessi nella parte anteriore della fusoliera, nei quali le ruote rimanevano esposte. Quest’impostazione caratterizzava i caccia Grumman per un aspetto particolarmente… corpulento della fusoliera. Un’altra caratteristica innovatrice era costituita dall’abitacolo, monoposto o biposto in tandem, completamente chiuso da un tettuccio trasparente.
Il primo aereo della famiglia, ordinato il 2 aprile 1931, fu l’XFF-1, il cui primo volo avvenne il 29 dicembre dello stesso anno. Quest’aereo (Grumman G-23, soprannominato Goblin, folletto maligno) era stato progettato per un impiego civile, per addestramento e sport (infatti, era un biposto in tandem) ma colpì l’US Navy per le sue prestazioni elevate, poiché superava i 320 km/h. Furono ordinati 27 FF-1, soprannominati Fifi. L’ultimo aereo di questo tipo, declassato a colpiti di seconda linea, fu radiato solo nel 1942.
Il 2 novembre 1932 fu ordinata la nuova versione XF2F-1, caratterizzata da un motore Pratt & Whitney XR-1535-44 Twin Wasp Junior da 625 HP. L’XF2f-1, che era monoposto, volò per la prima volta il 18 ottobre 1933 e dimostrò la capacità di raggiungere 368 km/h. L’F2F entrò in servizio il 19 febbraio 1935 ed alcuni di essi volavano ancora come aeroplani di servizio per alcuni comandi di Squadron alla fine del 1941.
Anche se, nell’insieme, gli FF ed F2F si potevano considerare dei buoni aeroplani, in particolare con il secondo si presentarono problemi di stabilità e difficoltà nell’uscire dalla vite non intenzionale; queste carenze si riscontrarono poi anche in seguito su altri tipi di aeroplano nei quali si presentavano una fusoliera piuttosto corta in rapporto all’apertura alare e con sezione della fusoliera che andava rastremandosi sensibilmente dal muso alla coda ma allora questi aspetti erano stati sottovalutati.
Per superare questi inconvenienti, aggiungendo nel contempo la capacità di attaccare bersagli di superficie con due bombe, il 15 ottobre fu ordinato l’XF3F-1 che era, a tutti gli effetti, una versione migliorata dell’F2F. Il motore rimaneva lo stesso ma la fusoliera era allungata ed aumentava anche la superficie alare.
L’XF3F-1 volò il 20 marzo 1935 e, nonostante un inizio infausto (due giorni dopo, al 13° volo, l’aereo precipitò durante una richiamata, uccidendo il collaudatore, ed il 9 maggio anche il secondo prototipo ebbe un incidente) vi fu un primo ordine per 54 esemplari di serie ed il totale arrivò a 147. Gli ultimi furono radiati nel novembre 1943.
GRUMMAN F3F-3
Caccia imbarcato, monoposto
Impianto propulsivo: un Wright R-1820-22 Cyclone radiale, a nove cilindri, da 950 HP.
Dimensioni: apertura alare 9,75 m; lunghezza 7,06 m; altezza 2,84 m; superficie alare 24,15 m2.
Pesi: a vuoto 1.490 kg; massimo al decollo 2.175 kg.
Prestazioni: velocità massima 425 km/h a 4.650 m, di crociera 240 km/h, di salita 14 m/sec; tangenza pratica 10.120 m; raggio d’azione 720 km; autonomia 1.600 km.
Armamento: una mitragliatrice Colt-Browning M2 da 12,7 mm con 200 colpi ed una Colt-Browning M1919 da 7,62 mm con 500 colpi e due bombe Mk. IV da 53 kg.

